Classe 5°AL 2008/2009 E. Medi Senigallia
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 appunti italiano by CECCA (gli stessi delle fotocopie!)

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MessaggioTitolo: appunti italiano by CECCA (gli stessi delle fotocopie!)   appunti italiano by CECCA (gli stessi delle fotocopie!) Icon_minitimeDom Nov 02, 2008 11:18 pm


La Cecca mi ha mand l'e-mail gg pome!!!! ke puntualità! cmq ecco a voi:

Qui su l'arida schiena
Del formidabil monte
Sterminator Vesevo,
La qual null'altro allegra arbor né fiore,
5Tuoi cespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
Contenta dei deserti. Anco ti vidi
De' tuoi steli abbellir l'erme contrade
Che cingon la cittade
10La qual fu donna de' mortali un tempo,
E del perduto impero
Par che col grave e taciturno aspetto
Faccian fede e ricordo al passeggero.
Or ti riveggo in questo suol, di tristi
15Lochi e dal mondo abbandonati amante,
E d'afflitte fortune ognor compagna.
Questi campi cosparsi
Di ceneri infeconde, e ricoperti
Dell'impietrata lava,
20Che sotto i passi al peregrin risona;
Dove s'annida e si contorce al sole
La serpe, e dove al noto
Cavernoso covil torna il coniglio;
Fur liete ville e colti,
25E biondeggiàr di spiche, e risonaro
Di muggito d'armenti;
Fur giardini e palagi,
Agli ozi de' potenti
Gradito ospizio; e fur città famose
30Che coi torrenti suoi l'altero monte
Dall'ignea bocca fulminando oppresse
Con gli abitanti insieme. Or tutto intorno


Una ruina involve,
Dove tu siedi, o fior gentile, e quasi
35I danni altrui commiserando, al cielo
Di dolcissimo odor mandi un profumo,
Che il deserto consola. A queste piagge
Venga colui che d'esaltar con lode
Il nostro stato ha in uso, e vegga quanto
40È il gener nostro in cura
All'amante natura. E la possanza
Qui con giusta misura
Anco estimar potrà dell'uman seme,
Cui la dura nutrice, ov'ei men teme,
45Con lieve moto in un momento annulla
In parte, e può con moti
Poco men lievi ancor subitamente
Annichilare in tutto.
Dipinte in queste rive
50Son dell'umana gente
Le magnifiche sorti e progressive.




Qui mira e qui ti specchia,
Secol superbo e sciocco,
Che il calle insino allora
55Dal risorto pensier segnato innanti
Abbandonasti, e volti addietro i passi,
Del ritornar ti vanti,
E procedere il chiami.
Al tuo pargoleggiar gl'ingegni tutti,
60Di cui lor sorte rea padre ti fece,
Vanno adulando, ancora
Ch'a ludibrio talora
T'abbian fra sé. Non io
Con tal vergogna scenderò sotterra;
65Ma il disprezzo piuttosto che si serra
Di te nel petto mio,
Mostrato avrò quanto si possa aperto:
Ben ch'io sappia che obblio
Preme chi troppo all'età propria increbbe.
70Di questo mal, che teco
Mi fia comune, assai finor mi rido.
Libertà vai sognando, e servo a un tempo
Vuoi di novo il pensiero,
Sol per cui risorgemmo
75Della barbarie in parte, e per cui solo
Si cresce in civiltà, che sola in meglio
Guida i pubblici fati.
Così ti spiacque il vero
Dell'aspra sorte e del depresso loco
80Che natura ci diè. Per questo il tergo
Vigliaccamente rivolgesti al lume
Che il fe' palese: e, fuggitivo, appelli
Vil chi lui segue, e solo
Magnanimo colui
85Che sé schernendo o gli altri, astuto o folle,
Fin sopra gli astri il mortal grado estolle.








1-36. GINESTRA- VESUVIO. DESCRIZIONE dell’ambiente in cui fiorisce la ginestra.

















15-23 Le ceneri eruttate dal vulcano rendono sterili e prive di vegetazione la campagna circostante, mentre un tempo vi eranotereni fertili; e dove vi erano mandrie ora sopravvivono solo bestie selvatiche come serpi e conigli.










26 -32 alle falde del Vesuvio nell’antichità sorgevano ville sontuose, dove i romani andavano a villeggiare, e città importanti (Pompei, Ercolano)poi distrutte dall’eruzione.








37-86 POLEMICA CONTRO CHI E’ SOLITO ESALTARE LA CONDIZIONE UMANA

40-41 (“amante natura”) amara ironia rivolta a chi, da posizioni ottimistiche, esalta l’uomo come creatura privilegiata e come signore del mondo, destinato a un futuro di straordinaria felicità.














50-51 Scetticismo e amara ironia





52-58 Il sec. XIX è definito superbo e stolto perché esalta un ottimismo che non ha fondate ragioni. Il “calle” abbandonato nel XIX sec è l’indirizzo critico data alla filosofia nel ‘700, il sensismo e il razionalismo, soppiantati dallo spiritualismo cristiano: esso rappresenta un regresso verso il Medioevo per Leop., un progresso per chi lo sostiene. (Studiare bene nota 52-86)

v. 59 -63 gli Intellettuali si adeguano al comune indirizzo di pensiero per opportunismo.




v. 70-71 Leop. E il suo secolo sono destinati a cadere nell’oblio ma per motivi differenti: L. perché non soddisfa le attese dei suoi contemporanei coll’opporsi ai miti e alle correnti di pensiero dominanti nel suo tempo, il XIX sec perché non produce nulla degno di memoria.

v. 72-73 vuoi di nuovo rendere schiavo (di dogmi irrazionali), quel pensiero ( il razionalismo settecentesco);

v. 78 il vero: la verità a cui era giunta il pensiero moderno riguardo la natura; v. 82 Fuggitivi: mentre fuggi (ritornando all’oscurantismo medievale)







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